La storia di Tonezza

Da piccolo borgo alpino a destinazione turistica: la storia di Tonezza parte da lontano e si snoda nei secoli tra cronache e ricostruzioni, miti e leggende.

La località di Tonezza del Cimone si estende su un Altopiano dalle dolci linee a 1000 metri di altitudine. Il territorio infatti è circondato dalla Valle dell’Astico, dalla vista delle vette del Monte Cimone e Spitz e in lontananza dall’Altopiano dei Fiorentini.

Le Origini

Alcuni oggetti ritrovati nel paese e sull’altopiano dei Fiorentini fanno risalire la presenza di civiltà nel territorio fin dalla preistoria, ma è soprattutto il ritrovamento di alcune monete d’epoca romana, con l’effige degli Imperatori Claudio e Alessandro Severo, a dimostrare l’esistenza di veri e propri insediamenti sull’altopiano già a partire da 2000 anni fa.

Nel 1292, in pieno medioevo, “tonezza” viene citata sia in un documento dei Conti Maltraversi sia in uno scritto riguardante l’elezione del Parroco; secondo le fonti antiche gli abitanti avevano apposto i loro nomi alle diverse zone del paese dando così vita alle “contrà” (alcune delle quali tutt’ora presenti).

Oggi a Tonezza si trovano ancora le seguenti contrade:

  • Valle
  • Fontana
  • Grotti
  • Sella
  • Pettinà
  • Vallà
  • Canale
  • Campana
  • Costa
  • Via
  • Pettinà
  • Sarcello

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La Leggenda Medievale

Si narra che la cittadina sia stata fondata da sette briganti che, per sfuggire alle prepotenze dei feudatari ai tempi di Ezzelino da Romano, si siano rifugiati sull’Altopiano tonezzano in cerca di libertà e abbiano così dato vita alle prime sette contrade del paese:

  • Boscato
  • Campana
  • Canale
  • Dalla Via
  • Dellai
  • Pettinà
  • Sella

La prima metà del ‘900

Già nei primi anni del secolo scorso Tonezza si configurava come località turistica, annoverando tra i visitatori in villeggiatura nomi noti della nobiltà vicentina quali Roi e Valmarana e, soprattutto, il famoso scrittore e poeta Antonio Fogazzaro; questi dedicò il sesto capitolo del suo libro Piccolo Mondo Moderno a Tonezza, definita da lui “Vena di Fonte Alta”.

In seguito la Grande Guerra sconvolse, anche nell’aspetto, l’altopiano e le montagne limitrofe, in particolare durante la Strafexpedition (spedizione punitiva) austro-ungarica contro l’Italia. Durante la Seconda Guerra Mondiale invece come in molte zone d’Italia si fece vivissima la lotta partigiana contro il regime nazi-fascista.

Tra i due conflitti – nel 1924Tonezza divenne comune distaccandosi da Forni, cambiando successivamente la denominazione – nel 1959 – nella più completa Tonezza del Cimone.

Dalla seconda metà del ‘900 ad oggi

Un grandissimo cambiamento culturale ed economico per il paese maturò negli anni ‘50 con la realizzazione della strada chiamata Direttissima, la quale permise il collegamento di Tonezza con il primo paese che si trova sotto l’Altopiano, Arsiero. La Direttissima venne inaugurata dall’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi nel 1961.

Questo agevole e veloce raccordo con la valle sottostante fu un elemento determinante per lo sviluppo turistico e ben presto l’Altopiano Tonezzano divenne un punto di riferimento – sia d’estate che d’inverno – per gli amanti della montagna.

Un ulteriore supporto al richiamo turistico di Tonezza venne dato a fine 2018 dalla Provinciale 136: la “Strada della Vena” collega l’altopiano dei Fiorentini a Folgaria, in Trentino, e rende molto semplice e rapido raggiungere la Skiarea Alpe Cimbra. Come alternativa resta la Provinciale 64 dei Fiorentini, una strada panoramica e suggestiva ma anche oggetto di possibili chiusure invernali in caso di neve o smottamenti.